
Ancora chiese profanate e furti sacrileghi!
Profanazioni, profanazioni a non finire!
Rappresentano un’autentica piaga, una ferita aperta, senza sosta e senza confini, essendo un male diffuso ormai ad ogni latitudine.
L’ultimo caso è avvenuto nella notte tra il 18 ed il 19 marzo scorsi presso la chiesa di San Giuseppe, a Melito Porto Salvo, in Calabria.
Qui ignoti, dopo aver manomesso le telecamere di videosorveglianza ed essere penetrati all’interno dell’edificio, hanno scardinato il tabernacolo e profanato la Santissima Eucarestia.
Alcune Ostie consacrate sono state gettate a terra ed uno dei vasi sacri è stato trafugato. Il timore, più che concreto, è che il contenuto sia stato utilizzato per compiere riti satanici.
Pochi giorni prima un altro caso, del tutto simile, si è verificato a Bovalino Superiore presso la chiesa di Santa Maria ad Nives.
Profondo il dolore manifestato dalle comunità di fedeli in entrambe le parrocchie, ferite in ciò che hanno di più caro a causa dei vili gesti sacrileghi lì consumatisi.
Il fenomeno, già preoccupante in sé, è reso ancor più tale dal silenzio pressoché generale dei media, che non riportano queste notizie.
Il fatto che manchi una denuncia pubblica consente ai malviventi di agire indisturbati, protetti da un silenzio complice e nell’indifferenza generale.
Tutto questo genera ormai un vero e proprio allarme sociale, dal quale possiamo difenderci solo in tre modi, validi ed efficaci.
Il primo consiste nel recarci nelle nostre chiese per pregare ed adorare il Santissimo. La nostra presenza costituisce già un importante deterrente contro i malintenzionati.
Il secondo consiste nel firmare, se non lo hai ancora fatto, la petizione «Fermiamo il Maligno!», promossa da Pro Italia Cristiana.
È indirizzata a Davide Dionisi, inviato speciale del nostro governo per la promozione della libertà religiosa, affinché intervenga nelle sedi competenti per arginare profanazioni e culti diabolici.
Il terzo modo consiste nel denunciare l’accaduto, operazione resa ancora più urgente proprio dal fatto che la grande stampa se ne stia zitta.
Spetta a noi informare l’opinione pubblica, accendere i riflettori su sacrilegi, che tristemente avvengono in continuazione, ovunque.
Per questo intendiamo potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione tramite i social, il mezzo più sicuro, veloce ed economico per arrivare in tante case.
Il costo di quest’operazione è però superiore alle mie sole forze, per cui abbiamo bisogno del tuo aiuto!
È urgente, perché avvengono profanazioni ormai ovunque. Lo scorso 12 marzo a Palermo ignoti hanno sottratto il calice e la pisside contenente le Ostie consacrate.
È avvenuto presso la chiesa di San Paolo Apostolo a Borgo Nuovo. L’arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, ha celebrato una S. Messa di riparazione.
E poi ancora, anche all’estero, nelle Filippine, un fatto analogo è accaduto nella notte tra il 16 ed il 17 marzo scorsi.
È stato violato il tabernacolo nella cappella di Nostra Signora del perpetuo Soccorso a Santa Fe, nella provincia di Nueva Vizcaya, diocesi di Bayombong.
Diverse ostie consacrate sono state sparse per terra e calpestate. Anche in questo caso è stata celebrata una S. Messa di riparazione.
Un comunicato, poi diffuso, recita: «Noi cattolici crediamo che il Santissimo Sacramento non sia solo pane, ma il vero Corpo di Cristo nostro Signore. Pertanto è stato un duro colpo».
Copione analogo anche nella notte tra il 21 ed il 22 marzo nel tabernacolo della chiesa della Sacra Famiglia a Titlargarth, diocesi di Sambalpur, nello Stato orientale di Odisha, in India.
Insomma, non v’è davvero tregua. Siamo di fronte ad un’autentica emergenza a livello nazionale ed internazionale. Per questo dobbiamo urgentemente intervenire!
Stiamo vicini a Gesù Eucarestia, adorandoLo nelle nostre chiese, cosicché la nostra presenza funga anche da deterrente contro i malintenzionati!