Attenzione ai "segni dei tempi"!
A volte bisognerebbe fare come i cani, che fiutano l’aria e tendono bene le orecchie per udire il più flebile rumore.
E andrebbe fatto ad esempio relativamente al World Economic Forum (WEF), che anche quest’anno si è riunito nella cittadina svizzera di Davos.
Sul WEF se ne dicono tante. E a volte è anche difficile sapere bene cosa realmente è accaduto. In generale, si rischia di oscillare tra due estremi: quello di coloro che minimizzano tutto e presentano il WEF come un qualcosa di assolutamente innocuo e di scarsa importanza, e quello di chi invece ritiene che a Davos si pianifichino tutti i mali del mondo.
Il punto però è un altro. Se da un lato, infatti, non tutto quel che si dice durante gli incontri del WEF troverà poi una concreta implementazione, dall’altro lato però occorre anche saper leggere “i segni dei tempi”, i segnali che nel consesso vengono lanciati.
Non bisogna essere ingenui e soprattutto va evitato uno sciocco ottimismo. Meglio sempre essere preparati al peggio e adoperarsi affinché questo non si realizzi.
Per essere più chiari: che Klaus Schwab, presidente del WEF, abbia messo nero su bianco i suoi progetti per un Great Reset, ovvero una drastica riforma dell’economia e della società, nessuno lo può negare.
Come non si può certo negare che sostenga e promuova la transizione ecologica e una ridefinizione del concetto di proprietà privata.
“Mentre l'umanità si dirige ulteriormente verso un futuro post-carbonio – ha scritto –, il popolo deve accettare che mangiare carne e la proprietà privata sono cose semplicemente insostenibili”.
Ora stiamo vedendo come le istituzioni europee stiano cercando di applicare queste “direttive”. Basti pensare alla polvere di grillo, alla carne sintetica e ai progetti di efficientamento energetico delle nostre case. E qui non stiamo parlando di complotti, bensì di fatti reali.
Si va pian piano facendo strada un vero e proprio attacco alla proprietà privata immobiliare diffusa, che a sua volta si inquadra in un attacco alla ricchezza diffusa.
Al di là di tanti bei discorsi sulla condivisione e sulla felicità, stiamo assistendo ad una concentrazione della ricchezza e del potere nelle mani di pochi, di un’oligarchia il cui scopo è quello di poter controllare meglio i comuni cittadini.
I segnali di una politica succube all'agenda Schwab sono già evidenti. “A Bruxelles la pressione delle multinazionali della nutrizione è fortissima”, ha detto Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, a La Verità.
Prandini non ha risparmiato critiche ad esempio a Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea con la delega per la transizione verde: “In Olanda vuole azzerare la zootecnia per fare posto ai bioreattori, dove si producono le bistecche sintetiche. Con la scusa dell'ambiente, ci dicono che dobbiamo mangiare gli insetti, quando i reattori che producono la finta carne, il finto latte e il finto pesce usano enormi quantità d'acqua e hanno emissioni record. La verità è che si vuole togliere dal mercato l'eccellenza agroalimentare, quella italiana in particolare. Con una sola finalità: omologare il gusto per consentire alle multinazionali di guadagnare indisturbati”.
E se a tutto questo aggiungiamo i tentativi sempre più minacciosi di imporre un pensiero unico globale e gli studi sull’intelligenza artificiale e il transumanesimo, ci renderemo conto che un po’ di attenzione a questi progetti gliela dobbiamo dare.
Per non essere impreparati di fronte a qualsiasi evenienza.