I numeri parlano chiaro: in Occidente l’islam è in forte crescita, i cattolici in calo

I numeri parlano chiaro: in Occidente l’islam è in forte crescita, i cattolici in calo

Attenzione! In Occidente l’islam è in rapida ascesa, mentre il Cristianesimo perde terreno.

Ecco qui il risultato del processo di islamizzazione in corso, soprattutto in Europa. A rivelarlo è il nuovo rapporto Global Religious Landscape, diffuso lo scorso 9 giugno dal Pew Research Center.

Sono stati presi in considerazione i dati raccolti tra il 2010 ed il 2020 in ben 201 Paesi. E ne è emerso come quella musulmana sia la religione, che registra una maggiore crescita nel mondo.

In soli 10 anni si sono contati ben 347 milioni di nuovi aderenti all’islam. Nella zona compresa tra l’Asia ed il Pacifico l’aumento è stato di oltre il 16%.

È un fenomeno dovuto, secondo gli esperti, anche agli alti tassi di natalità dei Paesi islamici ed al fatto che in Medio Oriente, Nord-Africa e zona sub-sahariana vi siano molte coppie giovani.

In Occidente, invece, si patisce una situazione di “inverno demografico”, non si fanno più figli e quelli che ci sono, anziché in chiesa, vengono accompagnati dagli insegnanti in moschea.

È accaduto recentemente a Sesto San Giovanni ed a Treviso, ma l’elenco completo è tristemente lungo ormai. Oppure nelle classi si festeggia il Ramadan, ma si cancella il presepe a Natale…

E questo è il risultato. Se non poniamo subito un freno, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra Fede verranno cancellate dalle migrazioni e dall’islamizzazione dell’Occidente.

Certo, il Cristianesimo conserva complessivamente il proprio primato, è la religione col maggior numero di fedeli, pari al 29% della popolazione mondiale.

Ma non v’è nulla di cui rallegrarsi, perché questa percentuale registra già un calo di quasi due punti percentuali tra il 2010 ed il 2020.

E la crisi più marcata è proprio in Europa, Nord-America e Oceania ovvero dove più forte è quella «apostasia silenziosa» denunciata da Giovanni Paolo II nell’esortazione Ecclesia in Europa.

Negli Stati Uniti, ad esempio, i cristiani sono scesi in 10 anni dal 78,3 al 64%. In altri Paesi come Francia, Regno Unito, Uruguay e Australia non rappresentano più nemmeno la maggioranza.

Non è possibile andare avanti così! Oggi abbiamo due strumenti, entrambi validi e concreti, per fare la nostra parte nel tentativo di cambiare le cose.

Il primo consiste nel firmare, se non lo hai ancora fatto, la petizione «Basta con la sottomissione all’islam!», promossa da Pro Italia Cristiana.

È rivolta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché assuma in tutte le sedi provvedimenti concreti a favore della nostra identità culturale e della nostra Fede.

Entrambe sono minacciate dal diffondersi di sensibilità, di costumi e di tradizioni, che non ci appartengono.

Il secondo modo consiste nel far conoscere il più possibile queste notizie, spesso taciute dai media. Per farlo abbiamo intenzione di potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione.

I social rappresentano il mezzo più veloce e sicuro per raggiungere tanti in poco tempo. Ma hanno un costo, di cui da soli non potremmo farci carico. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

In Europa i Paesi Bassi rappresentano una realtà-campione di ciò che potrebbe accadere a breve nel Vecchio Continente, qualora non si ponga un freno all’islamizzazione sociale in atto.

A lanciare l’allarme ha provveduto un articolo apparso sul quotidiano Nederlands Dagblad e scritto da Jan Latten, ex-capo demografo dell’Ufficio Centrale di Statistica nazionale.

In Olanda il numero dei musulmani registra una forte crescita, a differenza di quello dei cattolici, che è invece in calo.

Si ritiene che entro il 2050 la presenza islamica possa raggiungere i 4 milioni di unità in un Paese, che complessivamente oggi supera di poco i 18 milioni di residenti.

Le cause di tale fenomeno sono principalmente due: l’immigrazione incontrollata e l’invecchiamento della popolazione. Lo rivelano in modo molto chiaro i dati statistici.

Tra i soggetti di età superiore ai 75 anni, il 57% si considera protestante o cattolico, mentre solo l’1% si dichiara musulmano.

Tra i soggetti di età compresa tra i 15 ed i 18 anni, invece, la percentuale di musulmani sale al 14% ed equivale a quella dei protestanti, mentre è il doppio di quella cattolica.

C’è un altro fattore da considerare. Nel 1900 quasi tutti gli olandesi erano cristiani, suddivisi tra cattolici e protestanti. L’anno scorso il numero di atei e agnostici, invece, ha raggiunto quota 56%.

«L’Olanda è cambiata: un Paese, che costruiva chiese, è diventato un Paese, in cui le chiese vengono chiuse», ha commentato Latten.

A partire dagli Anni Settanta, «l’influenza della religione nella vita quotidiana è diminuita drasticamente».

Ciò che un tempo era giustamente considerato peccato, oggi viene ritenuto un comportamento “normale” e frutto di “scelte personali”.

Evitiamo che l’Europa intera si riduca come l’Olanda! Fermiamo il processo di islamizzazione in corso, voluto dalle Sinistre e sostenuto dai media.

È però una questione prima di tutto di identità e di Fede! Noi non ci arrendiamo!

 

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