Il silenzio della sinistra davanti al fanatismo islamico: l’Italia non può più tacere!

Il silenzio della sinistra davanti al fanatismo islamico: l’Italia non può più tacere!

In Italia, c’è chi continua a chiudere gli occhi davanti al fanatismo islamico, e peggio ancora, chi lo difende.

Sì, lo difende. Lo giustifica. Lo ospita nelle piazze, nei partiti, nelle istituzioni.

Da Nord a Sud, assistiamo a una deriva inquietante: candidati che diffondono immagini blasfeme con Gesù crocifisso avvolto nella kefiah, o scritte come “morte ai bastardi sionisti”, senza che nessuno, nella sinistra italiana, trovi il coraggio di dissociarsi.

È accaduto in Puglia, con il candidato del M5S Bassem Jarban, legato a personaggi come Mohammad Hannoun e Sulaiman Hijazi, figure che non hanno mai nascosto la propria simpatia per Hamas e per le sue azioni di sangue.

E mentre il ministro Piantedosi denunciava pubblicamente l’istigazione alla violenza di Hannoun, l’opposizione taceva.

Un silenzio che pesa! Un silenzio che sa di connivenza morale.

Hannoun — presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia — è stato allontanato da Milano per istigazione alla violenza, dopo aver dichiarato che “chi uccide va ucciso” durante un corteo pro-Hamas.

Un provvedimento inevitabile, firmato dal Questore, a tutela dell’ordine pubblico.

Eppure, dalle stesse piazze che predicano la “pace”, si è levato il grido dell’indignazione… non contro chi incita alla morte, ma contro chi tenta di fermarlo.

Secondo loro, chi semina odio è un “attivista perseguitato”. Una vergogna!

È in questo clima che Milano rischia di diventare il laboratorio della resa culturale, la città simbolo di una pericolosa tolleranza verso il radicalismo islamico.

Mentre il sindaco Sala rimane in silenzio, le stesse sigle legate a Hannoun continuano a organizzare manifestazioni in nome della “resistenza”, portando nelle nostre strade simboli, cori e parole d’odio.

No, questa non è libertà. È una sfida allo Stato e alla nostra identità cristiana.

Per questo, oggi più che mai è urgente reagire!

Se non l’hai ancora fatto, firma subito la petizione “NO alla ‘casba’ islamica nel Comune di Milano!” per dire BASTA a un progetto che mira a trasformare il cuore della nostra città in un centro di propaganda ideologica e confessionale, travestito da “spazio multiculturale”.

Allo stesso tempo, è fondamentale non fermarsi alla sola firma: serve di più!

Serve informare, condividere, far sapere a tutti quale pericolo sta avanzando silenziosamente sotto gli occhi di chi non vuole vedere.

Per questo vogliamo potenziare la nostra campagna di sensibilizzazione online, per rompere il muro del silenzio e raggiungere chi ancora non sa, chi ancora crede che l’estremismo non lo riguardi. Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Oggi vediamo troppo spesso una sinistra che difende chi inneggia ai terroristi e accusa di “intolleranza” chi chiede sicurezza e rispetto.

Ma la verità è semplice: non esiste pace senza giustizia, e non esiste giustizia senza verità.

E la verità è che chi esalta Hamas, chi giustifica il sangue del 7 ottobre, chi usa la causa palestinese per predicare odio verso Israele e l’Occidente, non può avere spazio nelle nostre piazze, nelle nostre scuole, nei nostri Comuni.

L’Italia non può essere complice di chi, dietro il paravento della “solidarietà”, costruisce un sistema di legami, finanziamenti e influenza che punta a radicare una cultura incompatibile con la nostra.

Difendere l’Occidente oggi significa difendere noi stessi — la nostra storia, la nostra fede, i nostri figli.

E chi non ha il coraggio di farlo, chi ancora si nasconde dietro le ambiguità ideologiche della sinistra, sta scegliendo la parte sbagliata della storia.

E allora non possiamo più limitarci a scuotere la testa davanti alle notizie. È il momento di agire, di unirsi, di partecipare a una mobilitazione di coscienze.

Perché non si può restare neutrali davanti all’estremismo. Il silenzio non è più un’opzione ed è tempo di scegliere da che parte stare!

 

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