La battaglia più dura: vivere da cristiani!

La battaglia più dura: vivere da cristiani!

In ogni angolo del mondo, il sangue dei cristiani continua a scorrere inesorabile, senza sosta, macchiando il suolo con il sacrificio di vite innocenti.

È un flusso incessante di dolore e sofferenza, che non conosce tregua.

Ormai, abbiamo perso il conto degli episodi di persecuzione ai danni dei nostri fratelli e sorelle cristiani. Ogni giorno ci svegliamo con nuove notizie di atrocità, di vite spezzate e di comunità devastate.

Purtroppo, la situazione non accenna a migliorare!

Anche oggi, con il cuore colmo di tristezza, vogliamo aggiornarti sulla situazione delle comunità cristiane nel mondo. È fondamentale che tu sappia cosa sta accadendo, perché le vicende che coinvolgono i cristiani meritano la nostra massima attenzione e solidarietà.

Queste notizie ci ricordano che la battaglia per la libertà di fede è lontana dall'essere vinta.

In Pakistan, i cristiani sono spesso trattati come cittadini di seconda classe e subiscono abusi e discriminazioni senza trovare aiuto dalle autorità. Questo favorisce l'impunità dei colpevoli.

È il caso di Shahid Masish, un cristiano di Ghang Sheikhupura, nel Punjab. Muhammad Ijaz, proprietario della fattoria dove Shahid lavorava, lo ha accusato ingiustamente di furto. L'8 maggio, Ijaz e alcuni amici hanno torturato Shahid, picchiandolo brutalmente e costringendolo a bere acido.

Shahid è morto l'18 maggio dopo undici giorni di agonia. Nonostante il crimine orribile, gli assassini di Shahid sono ancora liberi e fanno pressioni sui familiari per ottenere false dichiarazioni a loro favore.

In Niger, continua il genocidio dei cristiani che subiscono, oltre agli attacchi dei jihadisti e dei musulmani di etnia Fulani, quelli degli stessi militari governativi che li dovrebbero proteggere.

In queste terre, a maggioranza musulmana, vivono i Gurma, un gruppo etnico di cristiani, che "hanno resistito alla pressione musulmana e hanno aderito sorprendentemente al cristianesimo", spiega il missionario SMA Mauro Armanino, in Niger dal 2011. Per questo sono bersagli dei jihadisti Fulani, musulmani che minacciano i cristiani in tutta l'Africa occidentale.

Molti villaggi Gurma sono stati abbandonati, mentre i Peul (Fulani) vivono indisturbati, protetti dai gruppi armati e ignorati dai militari. Recentemente, i soldati hanno bruciato granai nel villaggio di Nadouani e in Tchinibai hanno ucciso sette uomini.

Dopo il colpo di stato del luglio 2023, le condizioni dei cristiani sono peggiorate. "La parola 'genocidio' può sembrare eccessiva, ma ciò a cui assistiamo è assimilabile a questo processo di eliminazione", conclude padre Armanino.

Come possiamo rimanere impassibili davanti a queste drammatiche situazioni?

Dobbiamo amplificare il grido straziante dei nostri fratelli cristiani e garantire loro il nostro sostegno, non solo attraverso la preghiera, ma anche con un aiuto concreto e tangibile!

In India invece, nei primi mesi del 2024, la persecuzione dei cristiani è aumentata significativamente.

Lo United Christian Forum ha documentato 161 attacchi tra gennaio e metà marzo, con episodi di violenza come il divieto di accesso ai pozzi d'acqua per famiglie cristiane e arresti di pastori per presunte conversioni illegali.

Questo incremento continua la tendenza del 2023, che ha visto un aumento del 45% delle persecuzioni rispetto all'anno precedente. Gli stati più colpiti sono l’Uttar Pradesh e il Chhattisgarh.

Le leggi anti-conversione in diversi stati giustificano violenze e intimidazioni contro i cristiani, con le autorità locali spesso complici. La comunità internazionale chiede al governo indiano di proteggere i diritti delle minoranze religiose, mentre i cristiani continuano a praticare la loro fede, nonostante i rischi.

Anche ad Haiti, la situazione è tutt'altro che rosea. I missionari, soprattutto quelli nella capitale Port-au-Prince, rischiano la vita ogni giorno.

Circondati da centinaia di bande armate che agiscono indisturbate, vivono in uno stato di anarchia quasi totale. Le strade principali sono bloccate, la popolazione è costantemente minacciata da insicurezza, sfollamenti forzati e carestia.

Padre Victor Auguste, un missionario salesiano, descrive una situazione disperata: le bande cercano di controllare l'intero paese, rendendo gli aiuti esterni difficili da ottenere.

Nonostante tutto, i missionari scelgono di rimanere, rifiutando di abbandonare la loro missione di supporto alle comunità cristiane. "Viviamo nel cuore degli eventi e affrontiamo le stesse difficoltà dei nostri fratelli e sorelle", dice padre Victor.

Denunciare le crudeli persecuzioni, di cui i cristiani sono vittime nel mondo, far sentire il loro grido di dolore rappresenta il primo, importante sostegno concreto che possiamo offrire, per non lasciarli soli.

E' urgente informare tutti di questa tragica situazione. Se ci aiuti, potremo amplificare sempre di più la nostra importante campagna di sensibilizzazione. Per questo chiediamo il tuo generoso sostegno!

Combattiamo insieme per dare voce a chi non ce l'ha, per proteggere chi è perseguitato e per ricordare al mondo che i cristiani hanno il diritto di professare liberamente la propria religione.

Insieme, possiamo e dobbiamo fare la differenza per il futuro dei nostri fratelli cristiani!

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