La “moschea” visitata dalla scuola parrocchiale ospitava tempo fa due jihadisti!

La “moschea” visitata dalla scuola parrocchiale ospitava tempo fa due jihadisti!

Caso mai qualcuno avesse dei dubbi, ora è chiaro a tutti.

Gli alunni della scuola materna parrocchiale “Santa Maria delle Vittorie” di Ponte della Priula lo scorso 30 aprile sono stati condotti dalle loro maestre dritti dritti nella bocca del fondamentalismo.

È emerso infatti come il centro islamico Emanet di Susegana, oggi normalizzato e considerato “dialogante”, in passato sia stato in realtà teatro di eventi non proprio edificanti.

Nel 2018 due cugini macedoni che lo frequentavano, Fikret e Berzat Daliposky, di 45 e 43 anni, sono stati espulsi dall’Italia, perché sospettati di jihadismo.

Lo ha rivelato il quotidiano Libero. Secondo le indagini svolte dalla Digos, costoro erano in costante contatto con connazionali con precedenti per terrorismo internazionale.

I due non si limitavano a radicalizzare ed a reclutare nuove leve della jihad, erano veri e propri foreign fighters pronti a raggiungere la Siria ed a combattere nelle fila dell’Isis.

Per questo l’allora ministro dell’Interno, Marco Minniti, firmò il loro decreto di espulsione e li rispedì in Macedonia.

Oggi nel centro Emanet la situazione è mutata, ma emerge in modo evidente, alla luce di quanto emerso, l’inopportunità di portare in quella struttura alunni così piccoli.

Non è, questo, segnale di apertura e di dialogo, bensì un gesto di sottomissione all’islam radicale, di cui francamente si può fare a meno, specie con bimbi di quell’età.

La foto, che li ritrae, li rappresenta inginocchiati verso la Mecca, mentre pregano con l’imam, ed è uno schiaffo all’identità, alla fede, alla storia, alla cultura ed alle tradizioni dell’Italia cattolica!

È assurdo lasciar indottrinare dall’islam chi ancora non conosce per anagrafe la Dottrina cattolica, proprio quando nel Paese c’è chi preme per togliere invece crocefissi e ora di religione dalle aule!

Dobbiamo ribellarci ad iniziative come questa! Per farlo ti proponiamo due strumenti, entrambi validi ed efficaci.

Il primo consiste nel firmare, se non lo hai già fatto, la petizione «Basta islamizzazione a scuola!», promossa da Pro Italia Cristiana.

È indirizzata al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, affinché intervenga con fermezza in tutte le sedi per bloccare immediatamente tale pericolosa deriva.

Il secondo modo consiste nell’informare attraverso una vasta campagna di sensibilizzazione tramite social, che sono il mezzo più veloce, sicuro ed efficace per far sapere tutto a tanti.

Questo ha però un costo, che da soli non riusciamo a sostenere. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Tra l’altro, proprio il ministro Valditara, appresa la notizia dei piccoli alunni, ha deciso di vederci chiaro ed ha incaricato l’ufficio scolastico regionale di fare accertamenti.

Vuole capire se, in qualche modo, la visita a quella “moschea” abbia violato le norme vigenti sulla parità scolastica, nonché il progetto educativo.

Per Luca Zaia, governatore del Veneto, «si è passato il limite». L’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Elena Donazzan, ritiene che si stia cancellando il patrimonio religioso e culturale italiano.

E questo, afferma, proprio mentre «nelle scuole molti bambini non conoscono nemmeno più il Padre Nostro».

Tutto questo genera confusione mentale, identitaria e spirituale ed espone bimbi tanto piccoli al rischio concretissimo dell’indifferentismo religioso, come se Gesù o Allah fossero la stessa cosa.

Non è così! E questo dobbiamo urlarlo così forte da farci sentire anche dalle maestre della scuola materna parrocchiale “Santa Maria delle Vittorie” di Ponte della Priula!

Coraggio! Aiutaci, firmando la petizione «Basta islamizzazione a scuola!», promossa da Pro Italia Cristiana.

E ti chiediamo uno sforzo: grazie alla tua migliore offerta, potremo infatti lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione online.

Con essa potremo far davvero conoscere quei fatti che troppi media nascondono e trovare così nuovi amici pronti ad unirsi a noi in questa battaglia di civiltà.

Noi vogliamo bene alla Chiesa e vogliamo bene all’Italia cattolica!

 

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