
La scuola non si tocca: la Lega presenta una risoluzione contro la deriva islamista!
Le scuole italiane stanno diventando sempre più terreno fertile per una preoccupante integrazione al contrario.
Episodi che fino a pochi anni fa sarebbero sembrati impensabili, oggi si moltiplicano con inquietante regolarità.
Crocifissi rimossi dalle aule, recite di Natale cancellate, istituti chiusi in occasione del Ramadan, bambini portati in visita alle moschee e invitati a inginocchiarsi davanti a Imam, predicatori islamici ospitati in classe a leggere versetti del Corano, bambine di cinque o sei anni costrette a portare il velo islamico.
Di fronte a tutto questo, la Lega ha detto basta!
Con una risoluzione depositata in Commissione Cultura alla Camera, la Lega ha chiesto formalmente al Governo di intervenire con fermezza per arginare il fenomeno di islamizzazione nelle scuole italiane.
Il testo, illustrato dal deputato Rossano Sasso e sostenuto dall’europarlamentare Silvia Sardone, rappresenta un atto di coraggio politico e culturale che risponde alle preoccupazioni di milioni di cittadini italiani.
Cosa prevede nel dettaglio la risoluzione?
- L’impegno del Governo a vigilare attentamente su tutte le iniziative scolastiche legate alla religione islamica, affinché non diventino veicolo di propaganda ideologica in contrasto con l’ordinamento italiano.
- La richiesta che ogni progetto, visita, attività o incontro di carattere religioso o su temi sensibili venga autorizzato preventivamente dalle famiglie, attraverso un meccanismo di consenso informato.
- La necessità che tutte le attività scolastiche rispettino criteri di oggettività, trasparenza e pluralismo, in linea con il principio del contraddittorio e della libertà educativa.
- L’attenzione prioritaria per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, ritenuti particolarmente esposti e vulnerabili a processi di indottrinamento.
- Il rafforzamento del Patto educativo di corresponsabilità tra scuola, famiglie e studenti, per riaffermare con chiarezza che il primato educativo spetta alla famiglia, non a chi utilizza la scuola per veicolare messaggi ideologici.
Questa non è una battaglia contro una religione. È una battaglia per la libertà, per la dignità delle nostre istituzioni educative, per il rispetto della nostra cultura!
Come ha spiegato chiaramente Silvia Sardone, il velo islamico imposto a bambine in età prescolare non è una libera scelta, ma un simbolo di sottomissione che va respinto con forza, a tutela della loro crescita e della loro libertà futura.
Diciamo basta all’arroganza ideologica del politicamente corretto. Diciamo sì a una scuola libera, trasparente, che non rinneghi la propria identità.
Esprimiamo piena soddisfazione per l’iniziativa della Lega, che con coerenza e determinazione è l’unica forza politica ad aver alzato la voce contro una deriva che molti fingono di non vedere.
La risoluzione depositata è un atto di responsabilità nazionale. Ora spetta al Parlamento dimostrare da che parte vuole stare.
Con questa risoluzione, si traccia un confine netto: o si sta con l’identità italiana, o si cede al relativismo che ci porterà a scomparire.
È quindi il momento di agire! Di difendere le nostre scuole, i nostri figli, il nostro futuro.
Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare subito la petizione “Basta islamizzazione a scuola!”, promossa da Pro Italia Cristiana.
Un gesto semplice ma potente per dire con chiarezza: vogliamo una scuola che rispetti le nostre radici, la nostra cultura, la nostra libertà. Fai sentire la tua voce!
Ma per far arrivare questo messaggio a migliaia di italiani, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto concreto!
Sostieni la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online su Facebook: ogni euro servirà per far conoscere questa iniziativa, per informare, per mobilitare l’opinione pubblica e far pressione sul Parlamento.
Insieme possiamo fermare questa deriva, insieme possiamo farci ascoltare!
Chi non difende i propri valori… finirà per vivere sotto quelli altrui. Adesso è il momento di scegliere!