Scandalo Greengate: soldi Ue alle lobby ambientaliste per condizionare l’opinione pubblica!

Scandalo Greengate: soldi Ue alle lobby ambientaliste per condizionare l’opinione pubblica!

Lo chiamano già Greengate.

Quanto accaduto è più grave di quanto io e te possiamo immaginare.

Si tratta di un colossale scandalo, che ha travolto le «anime belle della Sinistra rosso-verde», come le ha chiamate l’on. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo.

Di che si tratta?

Nella scorsa legislatura sarebbero giunti dalla Commissione Ue finanziamenti alle lobby ambientaliste, affinché sostenessero le follie green presso europarlamentari ed opinione pubblica.

Tali follie erano quelle promosse dal socialista olandese Frans Timmermans, all’epoca vicepresidente della Commissione europea con delega al Green Deal.

Giustamente l’on. Fidanza ha chiesto in aula, a Strasburgo, l’istituzione immediata di una commissione d’inchiesta: «Vogliamo la verità e sapere quanti soldi siano stati spesi», ha detto.

Quanto avvenuto ha confermato ciò che già sapevamo: le politiche “ultras” lanciate dai fanatici del green non derivavano da ragioni scientifiche, bensì dai soldi intascati!

Hanno ingannato tutti per ricavare denaro pubblico, pensando di farcela sotto il naso. Ma ora la verità emerge!

E noi non possiamo star zitti! Dobbiamo denunciare questa enorme truffa e far sapere come siano andate realmente le cose! Per riuscirvi, abbiamo due modi, entrambi efficaci.

Il primo modo consiste, se non lo hai già fatto, nel firmare la petizione promossa da Pro Italia Cristiana contro la follia “green” e indirizzata direttamente al ministro dell’Ambiente italiano.

Aiutaci a far sentire forte sino ai piani alti la nostra protesta, affinché si metta fine alla diffusione incontrollata di queste “ecobufale”!

Il secondo modo consiste nel lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, per far emergere ciò che i grandi media cercano di tenere in secondo piano ovvero il gravissimo Greengate.

Grazie a Facebook intendiamo raggiungere quanta più gente possibile in modo veloce e sicuro. Ma questo comporta dei costi, che da soli non riusciremmo a sostenere. Se ci dai una mano, però, insieme possiamo farcela!

Si parla di almeno 700 mila euro, come riferito dal quotidiano olandese De Telegraaf, che ha visionato contratti segreti, stipulati dalla Commissione Ue con diverse organizzazioni ambientaliste.

È questa la cifra che avrebbe ricevuto l’EEB-European Environmental Bureau, per contrastare gli agricoltori durante i dibattiti pubblici. All’EEB – nota bene - sono affiliati ben 185 altri club green.

È stato calcolato che, come sovvenzione fissa, alle varie sigle ecologiste dalla Commissione europea siano però giunti ben 15,5 milioni di euro all’anno.

L’on. Fidanza ha puntato l’indice accusatore: se tutto venisse confermato – ha detto - «saremmo di fronte ad una gravissima interferenza sulle dinamiche democratiche del Parlamento».

E saremmo di fronte anche ad «un utilizzo scandalosamente improprio da parte della Commissione Ue di risorse», di cui viceversa avrebbero dovuto beneficiare gli agricoltori.

Non a caso, in Italia Coldiretti è stata la prima a denunciare l’euroimbroglio verde, già nel 2021. Ed oggi è in prima linea per chiedere alla Commissione europea chiarezza.

Il direttore di Coldiretti Cremona, Giovanni Roncalli, ha dichiarato: «Dietro il Green Deal di Timmermans si nascondeva un’agenda politica a senso unico» per «favorire interessi di parte».

Compresi quelli delle «multinazionali» legate a «forme di business come quella dei cibi fatti in laboratorio, su cui sta investendo una lobby di oligarchi multimiliardari».

Ora Fratelli d’Italia ha sollecitato indagini a livello nazionale, per verificare se anche in Italia non sia avvenuto qualcosa di simile. E lo stesso sta accadendo in tutti i Paesi membri dell’Ue.

Forza! È il momento di far sentire la nostra voce, di gridare alto il nostro sdegno e di contribuire così a smascherare definitivamente il grande inganno, smontandolo per sempre, pezzo dopo pezzo.

 

Attribuzione Immagine: @ Unsplash
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