Stop alla dipendenza da cellulare: l'esempio del ristorante di Verona!

Stop alla dipendenza da cellulare: l'esempio del ristorante di Verona!

Nel cuore di Verona, il nuovo ristorante "Al Condominio" ha abbracciato un'iniziativa premiando coloro che rinunciano al cellulare durante la cena con una bottiglia di vino in omaggio.

Questa iniziativa ha scatenato un'entusiastica risposta da parte di alcuni clienti, desiderosi di vivere un'esperienza culinaria senza distrazioni digitali.

Il ristorante invita i suoi ospiti a depositare i telefoni in un armadietto personale prima di sedersi a tavola, incoraggiando così la socializzazione e la comunicazione faccia a faccia.

Queste le parole di Angelo Lella, uno dei fondatori del ristorante: “Viviamo con il telefonino sempre in mano e questo ci sta disabituando alla socializzazione, alla comunicazione. (…) Abbiamo pensato di stimolare i nostri clienti a mettere da parte telefono, chat, social quando vengono qui, e prendersi un tempo per guardare in faccia le persone con cui sono, chiacchierare, interagire. La nostra proposta è ritrovare il tempo per raccontarsi a tavola, condividendo un momento di relax, vis -à -vis e senza interruzioni”.

Infatti, non è raro vedere coppie immerse nei loro dispositivi durante la cena anziché parlare tra di loro. Questa tendenza ha spinto sia privati che istituzioni a prendere misure contro l'uso eccessivo degli smartphone.

Le ragioni di questa battaglia sono di due ordini: di salute e relazionali.

I dati relativi all'uso eccessivo degli smartphone e ai suoi impatti sono veramente allarmanti. Siamo di fronte a una sfida critica che richiede una risposta urgente e concertata.

Gli studi che stiamo per condividere in merito a questi problemi sono veramente sconvolgenti, e mettono in luce la portata devastante dell'uso eccessivo degli smartphone e della dipendenza dai social media.

Le conseguenze sulla salute e la nomofobia

La nomofobia (ovvero la paura di essere senza il proprio telefono) e la dipendenza da Internet colpiscono sempre più persone. Secondo Trendhunter, il 66% della popolazione mondiale mostrerebbe segni da lievi a gravi di nomofobia e tale percentuale è destinata ad aumentare. La fascia di popolazione maggiormente colpita sarebbe quella femminile (70% delle donne contro il 61% degli uomini) e dei ragazzi dai 18 ai 24 anni (il 77% tra questi sarebbe nomofobico).

Anche per questo, negli ultimi anni sono aumentati gli italiani con problemi del sonno, saliti a circa 13,4 milioni secondo le rilevazioni di Aims. Un problema serio e sottovalutato dato che il 46% di loro ammette di non fare nulla per risolvere il problema.

La cifra di chi soffre di insonnia in Italia è raddoppiata con la pandemia da Covid e vede nelle donne le più colpite, sono circa il 60% del totale, mentre il 20% riguarda bambini e ragazzi.

Le conseguenze sulla fertilità

L'abuso dei social media e di internet ha impatti significativi sulle relazioni sociali e sulla natalità, con conseguenze dirette sulla crisi demografica.

Uno studio condotto dall'Università di Ginevra in collaborazione con lo Swiss Tropical and Public Health Institute ha evidenziato il legame tra l'uso eccessivo degli smartphone e il declino della qualità dello sperma a livello mondiale.

Questo studio ha rilevato una diminuzione del 21% della concentrazione di spermatozoi e del 22% del numero totale di spermatozoi negli uomini che utilizzano il telefono più di 20 volte al giorno, rispetto a coloro che lo usano meno di una volta a settimana.

I problemi relazionali

Dopo il lockdown, la mancanza di relazioni sociali è diventata una realtà costante per molti, aggravando problemi preesistenti.

Una ricerca condotta dall'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa ha rivelato che circa 1 ragazzo su 50 in Italia si considera hikikomori, ritirandosi dalla vita sociale e scolastica, limitando i contatti esterni e mantenendo le relazioni principalmente online.

Ciò coinvolge circa 54.000 giovani italiani tra i 15 e i 19 anni, con altri 67.000 a rischio di cadere in questo isolamento.

Esempi come quello del ristorante "Al Condominio" ci riempiono di speranza, mostrandoci che è possibile intraprendere azioni tangibili per contrastare l'isolamento digitale e riscoprire il valore delle relazioni umane.

Tuttavia, di fronte a dati così allarmanti, non possiamo rimanere indifferenti.

Dobbiamo agire con urgenza per permettere alle persone di distaccarsi da questa dipendenza e di godere appieno delle relazioni sociali.

Questo non è solo un problema individuale, ma una sfida che richiede un'impegno collettivo per incentivare occasioni in cui le persone possano interagire senza l'interferenza costante degli schermi.

Solo così possiamo sperare di preservare la nostra umanità, la nostra tradizione e il nostro legame con il mondo che ci circonda.


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