Vittoria a Genova, ma ora giù le mani dal S. Natale!

Vittoria a Genova, ma ora giù le mani dal S. Natale!

Abbiamo vinto!

O con le parole di Santa Giovanna d’Arco: «A noi la battaglia, a Dio la vittoria!». Anche grazie alla petizione di Pro Italia Cristiana, infatti, il presepe in Comune, a Genova, si farà!

La vera e propria indignazione popolare sollevata dalla decisione della giunta Salis di non allestirlo nella sede municipale ha costretto il Sindaco a fare dietrofront!

Verrà preparato con tutti i crismi a palazzo Rosso, proprio di fronte alla sede del primo cittadino, e sarà visibile anche dalla strada.

Il S. Natale è fatto pure di segni e la raffigurazione della Sacra Famiglia è tra quelli più amati da tutti, spesso anche da coloro che non credono.

Se ne è accorta, a proprie spese, l’Amministrazione di Sinistra alla guida del capoluogo ligure. Un risultato, questo, che dimostra ancora una volta come protestare serva, eccome!

Le migliaia di firme raccolte dalla petizione promossa da Pro Italia Cristiana lo dimostrano. Però attenzione: si è vinta una battaglia, ma non la guerra.

Non possiamo crogiolarci nella vittoria ottenuta a Genova, tutt’altro. Le notizie dei giorni scorsi lo dimostrano.

A Carate Brianza le maestre dell’asilo hanno deciso di cancellare il nome di Gesù dalle canzoni di Natale da insegnare ai piccoli loro affidati.

È come far festa senza il festeggiato! Il Natale di chi? di che cosa? La domanda verrebbe spontanea a chiunque, specialmente a dei bambini, curiosi per diritto d’anagrafe.

Ma la risposta, loro, non l’avranno. Per lo meno non a scuola, perché le loro insegnanti hanno deciso di sostituire il richiamo a Gesù con qualcosa che non c’entrasse niente con la religione.

Assurdo! Privare i bimbi dell’unico, vero significato del Natale è un autentico ed indebito scippo, non solo in termini di fede, ma prima di tutto in termini sociali e culturali.

Significa cancellare le radici su cui si fonda la nostra civiltà, quella occidentale, e privare un giorno i loro ricordi, da adulti, di aver vissuto un’atmosfera e di una magia tutte particolari.

Una responsabilità immensa, questa, e speriamo che le famiglie suppliscano al lavoro, che le maestre hanno deciso di rinunciare a fare!

Per questo non possiamo abbassare la guardia! E per questo ti invitiamo a firmare la petizione «Giù le mani dal S. Natale!», promossa da Pro Italia Cristiana.

È indirizzata al ministro Alessandro Giuli, affinché, come titolare di Cultura, Educazione, Paesaggio e Turismo, intervenga in tutte le sedi a tutela delle nostre tradizioni più autentiche.

Perché anche questa petizione abbia successo, occorre però che venga supportata dalla vasta campagna di sensibilizzazione, che intendiamo lanciare.

Allo scopo vogliamo servirci dei social, perché consentono di arrivare a tanti in poco tempo, ma hanno un costo, di cui da soli non potremmo farcene carico. Abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante tornare al senso vero del Presepe, che richiama la Nascita di Cristo, Dio fattosi Uomo.

Purtroppo tutto questo oggi viene troppo spesso oltraggiato, calpestato, umiliato. Negli Stati Uniti sono stati allestisti molti, troppi presepi blasfemi e politicamente “orientati”.

Si è usata in modo vergognoso la Sacra Famiglia per protestare contro gli sforzi dell’ICE, l’agenzia Usa per l’immigrazione.

È assolutamente sacrilego piegare il Presepe, deformandone il messaggio, all’agenda politica delle Sinistre!

Così nella chiesa cattolica di Santa Susanna a Dedham, nel Massachusetts, la tradizionale figura di Gesù nella mangiatoia è stata sostituita da un cartello con scritto: «L’ICE è stato qui!».

E prosegue: «La Sacra Famiglia è al sicuro nel santuario della nostra chiesa». Uno scenario analogo è quello allestito presso la Lake Street Church di Evanston, Illinois.

Il presepe allestito presso questo tempio protestante è allucinante: la statuetta del Bambin Gesù è stata legata con delle fascette, come se fosse un detenuto dell’ICE.

Maria, invece, indossa una maschera antigas in riferimento ai gas lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine contro i manifestanti pro-immigrazione.

Il documento «Dottrina sociale cattolica sull’immigrazione ed il movimento dei popoli» è stato scritto dalla Conferenza episcopale statunitense.

Persino in esso si precisa come «nessun Paese sia tenuto ad accettare tutti coloro che desiderano stabilirsi lì».

Ma, al netto di queste considerazioni, c’è da ribadire il senso profondo e vero del Presepe, che non è un manifesto politico, bensì un richiamo al cuore della nostra Fede, alla nascita di Gesù.

Significa rendere plasticamente presente la Sacra Famiglia ed, in particolare, la Persona di Cristo incarnatosi e fattosi Uomo per salvarci.

È questo il significato da tutelare prima che il nostro Natale divenga come quello allestito in tante, troppe località degli Stati Uniti.

Ma ricordiamocelo anche noi, prima che altri Comuni cancellino il Presepe, come a Genova, e prima che in altre scuole, oltre a Carate Brianza, si tolga il nome di Gesù dai canti di Natale.

Diciamolo tutti insieme: «Giù le mani dal S. Natale!».

 

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