4 ottimi motivi per dire insieme “No al Ramadan!”

4 ottimi motivi per dire insieme “No al Ramadan!”

Era prevedibile fin dall’inizio.

La chiusura della scuola di Pioltello per la fine del Ramadan e la circolare della dirigente scolastica di Soresina sono servite solo da apripista, da cavallo di Troia.

Subito dopo gruppi di studenti musulmani del Politecnico di Milano e dell’Università di Bologna hanno invocato la chiusura degli atenei per la fine del Ramadan, mentre all’Università per Stranieri di Siena ha provveduto direttamente il rettore, Tommaso Montanari.

Nella scuola di Villanterio, gli alunni sono entrati inneggiando all’Eid al-Fitr ovvero ai giorni di festa successivi al Ramadan. Nella scuola di Abbiategrasso è stato invece avviato un laboratorio di hijab, il velo islamico.

E questa è la stessa Scuola di Stato, che si pretende “laica”, anzi “laicista”? Ma come?

Se fosse davvero tale, perché inventarsi feste di religioni a noi estranee? E perché, allo stesso tempo, azzerare quelle cristiane?

Perché vietare i presepi, chiamare il S. Natale “festa d’inverno” – com’è avvenuto presso l’Istituto universitario europeo di Fiesole - e nei canti sostituire «Gesù» con «cucù» - come accaduto in una scuola di Agna?

Ecco perché protestare è importante! Per dire “basta” a questa colossale farsa! Per dimostrare che i cattolici non sono disposti a tacere e ad essere presi in giro!

Per far giungere il messaggio forte e chiaro a tutti, aderisci anche tu alla petizione di Pro Italia Cristiana!

Aderirvi è importante per almeno quattro motivi.

Il primo motivo è chiaro: per non arrenderci all’islam, per evitare che invada le nostre scuole, oltre alle nostre terre, complice l’immigrazionismo selvaggio tanto caro alle Sinistre, come hanno dimostrato le bandiere rosse della Flc-Cgil davanti alla scuola di Pioltello.

Non possiamo consentire che la nostra identità, la nostra cultura, le nostre tradizioni vengano cancellate e rimpiazzate dall’antilingua, da parole come “multiculturalismo” ed “inclusività”, concetti peraltro lontanissimi dalla mentalità islamica.

È inaccettabile che le vie dello shopping di Francoforte, Colonia e Londra vengano illuminate a festa con la scritta “Buon Ramadan”, mezzelune e lanterne verdi e che a Parigi gli autobus ed i supermercati vengano addobbati con i colori dell’islam.

Il Sindaco di Londra, Sadiq Khan, aveva addirittura organizzato una cerimonia ad hoc per l’inizio del Ramadan. Mister Khan è di origine pachistana, uno dei Paesi dove i cristiani vengono maggiormente perseguitati.

Ecco perché è importante fermare tutto questo! Basta un semplice click! Se non l'hai ancora fatto, aderisci anche tu online alla petizione di Pro Italia Cristiana!

Ma c’è un secondo motivo per cui protestare, questo: manca totalmente il sacrosanto principio della “reciprocità”.

Quando mai potremo chiedere (ed ottenere) che in Arabia Saudita, in Iran o in Qatar le scuole vengano chiuse a Natale ed a Pasqua? Ed allora perché noi dovremmo farlo per il Ramadan?

Capisci l’assurdità di una situazione, che Sinistre e gruppi islamici vorrebbero a senso unico e, guarda caso, sempre contro l’interesse della nostra identità e della nostra cultura?

Non possiamo consentirlo! Non possiamo accettare questa resa totale all’islam!

Aiutaci a dire “no”, aderisci anche tu con tutti noi alla petizione di Pro Italia Cristiana!

Il terzo motivo per proseguire la nostra protesta è che alzare la voce porta a risultati concreti.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato infatti un provvedimento, per vietare la chiusura delle scuole in occasione di festività non riconosciute dallo Stato.

Questo lo si deve proprio alla protesta subito levatasi da tanta gente di buon senso, come dimostra anche il successo della petizione promossa da Pro Italia Cristiana in merito al Ramadan.

Del resto, tra le confessioni religiose firmatarie di un’intesa con lo Stato italiano, non figura l’islam. Intesa viceversa fondamentale, in base all’art. 8 della nostra Costituzione, per regolare i rapporti col nostro Paese e con le nostre istituzioni.

Il che significa: niente intesa, niente feste musulmane nel nostro calendario scolastico, trattandosi di ricorrenze non riconosciute nel nostro Paese.

Allora non possiamo accettare abusi e strappi costituzionali! Le regole devono valere per tutti!

“No al Ramadan”: perché ciò avvenga, aiutaci a far giungere la nostra voce anche nei Palazzi della politica che conta. Se non l'hai ancora fatto, aderisci anche tu alla petizione di Pro Italia Cristiana!

Il quarto motivo, per cui dire “basta”, è che la gente non ne può più di pretesti ideologici e di perder tempo, come hanno chiaramente dimostrato i recenti sondaggi Ipsos e Adnkronos.

Introdurre il Ramadan come festa nel calendario scolastico finisce per svilire il Cristianesimo e renderlo, in patria, una religione tra le tante. Questo non è pluralismo, questo è relativismo. Tutta un’altra cosa…

Battiamoci allora con vigore per i nostri Ideali, per i nostri Valori, per la nostra Identità! Ci contiamo! Uniti, ce la faremo!



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