Gli immigrati non risolvono la denatalità
Culle vuote e canotti pieni.
È questa la “ricetta” proposta dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione degli Stati Generali della Natalità, svoltisi lo scorso 28 novembre. Ma ci lascia molto perplessi…
Si tratta di una proposta vecchia e fallimentare: non ci sono figli? Facciamo entrare più immigrati, «che col loro lavoro contribuiscono al benessere delle nostre comunità», ha detto il Presidente.
I recenti fatti di cronaca confermano però ciò che già si sapeva ovvero che non è così.
Lo dimostrano gli stupri di Tor tre teste a Roma, di Gallarate, di Sondrio, di Pisa, di Brescia, solo per citare gli ultimi casi.
I responsabili, tutti stranieri, erano gente accolta nel nostro Paese. Ma hanno ricambiato con questa “moneta”. Tra le loro vittime vi sono state anche bambine di 6 e 10 anni.
Per non parlare delle baby-gang, che a Milano sono responsabili del 20% delle rapine, dei furti e delle aggressioni in strada.
Ebbene, il Questore di Milano, Bruno Megale, ha dichiarato che «i reati predatori vengono commessi all’80% da stranieri, il 20% dei quali sono minori non accompagnati».
Lo ha detto di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie. Altro che «benessere delle nostre comunità»!
Nel capoluogo lombardo dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati arrestati 800 “maranza”. Costituiscono una minaccia reale. Ebbene, 7 su 10 di loro sono di origine nordafricana.
Questi sono fatti di cronaca, a tutti noti. Non possiamo chiudere gli occhi e fingere di non vederli! Per questo ti dico: l’unica soluzione è bloccare gli sbarchi dei clandestini!
Oggi anche tu poi dare concretamente una mano in questo senso, sottoscrivendo la petizione «Fermiamo l’immigrazione irregolare!», promossa da Pro Italia Cristiana.
È indirizzata al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, affinché ponga fine alle massicce e continue ondate di arrivi illegali.
Perché la petizione abbia ancora più forza, è necessario però sostenerla con una vasta campagna di sensibilizzazione, che dica le cose come stanno.
Per promuoverla, intendo ricorrere ai social, che consentono di arrivare a tanti in poco tempo. Ma questo ha un costo, che da solo non riesco a sostenere. Ecco perché il tuo aiuto è prezioso!
È molto importante, poiché l’equazione “più immigrati, più nati” non tiene conto di un altro, grave fattore: quello della «sostituzione etnica».
Il ricambio della popolazione avviene sommando i nuovi arrivi, clandestini o meno, alla maggiore natalità delle famiglie straniere.
La Francia ha lasciato la propria demografia in balìa dei flussi migratori, come confermano due recenti studi, condotti dall’agenzia Telos e dall’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici.
E cos’ha ottenuto? Vi sono Oltralpe intere regioni, come quelle ad ovest e sud-ovest, in cui si registra una sostanziale estinzione della popolazione autoctona.
Quei pochi originari del posto rimasti, invecchiando, sono destinati a scomparire senza lasciare traccia, né discendenti. E verranno rimpiazzati da immigrati.
È così che avviene la «sostituzione etnica», la quale porta con sé però gravi conseguenze sul piano sociale, economico, giuridico, culturale e religioso.
Le nostre radici, la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra fede rischiano di essere cancellate, di sparire, di essere spazzate via con un colpo di spugna!
Ma non solo. L’Ifop, istituto francese specializzato in ricerche di mercato, ha calcolato che l’islam radicale ha conquistato ormai quasi la metà dei giovani musulmani.
In 36 anni i minori di 25 anni che frequentano le moschee sono passati dal 7 al 40%! In questa stessa fascia d’età il rispetto rigoroso del Ramadan è balzato dal 51 all’83%.
Porta il velo il 45% delle ragazze musulmane, nel 2003 erano tre volte di meno. Tutto questo muta il panorama delle relazioni umane ed il modo di rapportarsi agli altri.
Ad esempio, stringere la mano, farsi curare da un medico del sesso opposto, frequentare una piscina mista viene rifiutato dal 45% degli uomini islamici sotto i 35 anni e dal 57% delle donne.
Il 57% dei 15-24enni musulmani ritiene che le leggi della Repubblica passino dopo la sharia e le regole dell’islam.
Questi studi, condotti in Francia, riflettono purtroppo un andamento diffuso in molti Paesi europei, Italia compresa.
Tutto ciò rende evidente come l’immigrazione non risolva i problemi demografici e la denatalità, tutt’altro.
Per arginare il fenomeno delle culle vuote, c’è un solo sistema: investire sul serio sulla famiglia ed incentivarla a fare figli, anziché abortirli.
Basta sostituzione etnica!