
L’islam radicale usa Tik Tok per trasformare il mondo in un’enorme casba
Già abbiamo evidenziato nei giorni scorsi i danni provocati dall’islam radicale, che si serve dei social per indottrinare la popolazione e trovare così nuovi adepti.
L’imam di Bologna, Omar Mamdouh, di cui ti abbiamo già parlato, si serve di Tik Tok per attaccare il S. Natale, la nostra fede, la nostra cultura, i nostri costumi e le donne occidentali.
I suoi messaggi sono minacciosi ed il loro tono è intimidatorio, al punto che il sindacato di Polizia Siap ne ha chiesto l’immediata espulsione. Eppure vanta centinaia di migliaia di visualizzazioni.
Il profilo Tik Tok denominato «Il vero islam» ha oltre 20.000 followers, migliaia di like e commenti. Alcuni video superano il mezzo milione di visualizzazioni.
Ora, tutto questo non avviene solo in Italia. Anche in Francia si stanno moltiplicando gli account su Tik Tok, che fanno capo ad estremisti musulmani, pronti a diffondere ovunque il Corano.
Al punto che il ministro dell’Interno d’Oltralpe, Bruno Retailleau, ha commissionato una dettagliata relazione ai suoi uffici, ritenendo che questa sia divenuta un’autentica minaccia interna.
I contenuti islamizzanti delle pagine social sono dichiaratamente ostili alla République, eppure contano tra i 600 mila ed i 2 milioni di followers, a seconda del predicatore.
La propaganda va dall’obbligo del velo a sport e palestre islam-friendly, dal rifiuto della musica alla guerra dichiarata ai contenuti haram ovvero “difformi dalla legge islamica”.
Persino i commenti contengono sovente messaggi di odio ed incitamento alla violenza, spesso opera di neofiti ovvero di ex-cristiani convertiti all’islam.
Eppure tutto questo, al momento, resta sostanzialmente impunito, pur consolidando la comunità musulmana online e diffondendo usi e costumi del tutto estranei alla Francia ed all’Europa.
L’algoritmo di Tik Tok, a sua volta, non aiuta, poiché favorisce la diffusione capillare dei contenuti più visti.
L’islam non è solo una religione. Rappresenta un preciso progetto politico, che si pone in aperta ostilità ed in contrapposizione all’Occidente, con i suoi Valori e con la sua Fede.
La diffusione dei sermoni islamici online può avere conseguenze anche tragiche. Non dimentichiamoci che la morte del professor Samuel Paty, nel 2020, fu provocata da un video.
Le immagini diffuse dal padre di una studentessa, che ritraevano il docente intento a mostrare caricature di Maometto in classe, indussero Abdoullakh Anzorov a decapitare l’insegnante.
Nel 2023, il terrorista islamico che uccise il prof. Dominique Bernard, docente di Lettere presso il liceo “Gambetta-Carnot” di Arras, si servì dei social, per reclamizzare le proprie gesta.
Abdessalem Lassoued, l’autore dell’attentato che, sempre nel 2023, provocò tre morti ed un ferito a Bruxelles, seguiva molti account di predicatori musulmani radicalizzati.
Il rapido indottrinamento digitale promosso dall’estremismo islamico rappresenta ormai un pericolo ed un problema a livello europeo. Non è più possibile sottovalutarlo!
Per contrastarlo, oggi abbiamo due strumenti, entrambi efficaci. Il primo consiste, se non l'hai ancora fatto, nel sottoscrivere la petizione «Basta con la sottomissione all’islam!», promossa da Pro Italia Cristiana.
È indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché tuteli la nostra identità nazionale, culturale e spirituale, intervenendo per fermare questa pericolosa deriva islamizzante.
Il secondo consiste nell’aiutarci a promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione, affinché queste notizie, su cui la grande stampa appare purtroppo distratta, vengano invece fatte circolare.
Per questo intendiamo servirci dei social, che rappresentano il mezzo più veloce e sicuro per informare tanti in poco tempo.
Tuttavia, hanno un costo, che da soli non ci potremmo permettere. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!
È molto importante, poiché l’islamizzazione in corso a livello mondiale sta purtroppo producendo i suoi frutti velenosi.
Negli Stati Uniti un musulmano, Zohran Mamdani, 34enne socialista, ha vinto, ad esempio, col 43,5% dei voti, le primarie democratiche per la carica di Sindaco di New York City.
Ha sconfitto l’italoamericano Andrew Mark Cuomo, figlio dell’ex-governatore Mario ed ex-Segretario della Casa e dello Sviluppo Urbano durante la presidenza Clinton.
Anti-trumpiano convinto, Mamdani, originario dell’Uganda, ama mostrarsi con indosso abiti tradizionali islamici.
Durante la sua campagna elettorale si è mostrato più volte in pubblico, intento a visitare decine di moschee.
Se eletto, intende proteggere l’immigrazione clandestina e sogna l’arresto di Netanyahu, qualora mettesse piede a New York, mentre lui è sindaco.
Dichiara di essere un attivista pro-Hamas e per questo accarezza l’idea che, prima o poi, Israele venga abolita. Negli ultimi anni si è dichiarato incredibilmente anche abortista convinto.
Evitiamo che il mondo si trasformi in un’immensa casba!