
Manca poco prima che l’Europa divenga islamica!
Come la Rivoluzione, anche l’islamizzazione dell’Europa sembra partire dalla Francia. Nella culla dell’Illuminismo e del laicismo la situazione, in realtà, è drammatica.
La conferma è giunta da un rapporto choc di 73 pagine, pubblicato in esclusiva da Le Figaro, redatto da un prefetto e da un ambasciatore su incarico del ministro dell’Interno, Bruno Retailleau.
Il documento, circostanziato e frutto di un anno di indagini, denuncia un’intensa attività di proselitismo e la creazione di veri e propri ghetti, per imporre ovunque la legge islamica.
Sono 139 i luoghi di culto riconducibili direttamente alla Fratellanza musulmana, frequentati ogni venerdì da 91.000 fedeli. Altri 68 ambienti vengono considerati «vicini».
Non basta. Vi sono 30 associazioni caritatevoli islamiche attive, un migliaio di quadri militanti ed un numero crescente di minori formati ed educati secondo i canoni dell’islam più rigoroso.
Oltralpe la strategia d’islamizzazione del Paese è “a tenaglia”: dal basso, ispirata ai salafiti, e dall’alto, nelle università d’élite, Sciences Po in testa.
Quale l’obiettivo di tutto questo? Lo ha spiegato il ministro Retailleau: «L’obiettivo finale è far inginocchiare l’intera società francese alla legge della sharia».
E poi, da lì, via alla conquista dell’Europa! Nel Continente già sono presenti. Il fulcro è rappresentato dal Consiglio dei musulmani europei.
Attorno ad esso ruotano enti di fatwa, Ong islamiche e circuiti finanziari. Da Bruxelles a Parigi, da Berlino a Londra, da Sarajevo a Milano… Sono ovunque. Ed arrivano ovunque.
L’organizzazione Humani’Terre, ad esempio, è oggi sotto inchiesta per presunti finanziamenti ad Hamas.
Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tutto questo. Ci ritroveremmo a breve la sharia in casa, quasi senza nemmeno accorgercene.
Come restare zitti ed immobili, mentre l’Europa cristiana viene saccheggiata, devastata, umiliata, conquistata? Occorre reagire! Al più presto e con forza! Come?
Abbiamo almeno due soluzioni concrete. La prima consiste nel sottoscrivere, se non lo hai ancora fatto, la petizione «Basta con la sottomissione all’islam!», promossa da Pro Italia Cristiana.
In essa si chiede al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di tutelare, almeno in Italia, la nostra identità nazionale, che è cattolica, e nel fermare la deriva islamizzante in atto anche da noi.
Il secondo consiste nel far sapere a tutti quel che sta accadendo e che i grandi media tacciono. Pochi quelli che hanno pubblicato i dati, che ho sopra riportato.
Dobbiamo invece fare in modo che la gente sia informata, che prenda coscienza del fenomeno, per poi reagire con contezza e decisione, unendosi a noi in questa battaglia di civiltà!
Per questo intendiamo potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione tramite i social, che rappresentano il mezzo più veloce e valido, per raggiungere tanti in poco tempo.
Quest’operazione ha però un costo importante, per sostenere il quale ti chiediamo un aiuto.
In Francia, nel settembre 2023, ben 21 istituti scolastici appartenevano alla Fratellanza musulmana con oltre 4.200 iscritti.
Ad essi bisogna aggiungere 815 scuole coraniche con altri 66.050 alunni in totale. Le bambine sono costrette a portare il velo già a 5 anni. Per tutti, lezioni di islam e Ramadan obbligatorio.
Il liceo «Averroès» di Lille rischia di vedersi revocare il contratto statale: si è scoperto che, tra i libri di testo, figurano gli hadith, compresi quelli che legittimano la pena di morte per apostasia.
Nella zona di Lione opererebbero almeno una cinquantina di organizzazioni islamiche, orientate a far da stampella ai Fratelli musulmani ed alla loro azione politica.
Le facce dell’islamizzazione, in Francia, sono molteplici e vanno dalle imprese halal alla finanza, dall’associazionismo alla predicazione online, dall’impegno umanitario alla beneficenza.
Anche la “carità” diventa, in effetti, strumento di propaganda: il sostegno nei quartieri a maggioranza musulmana, per lo più poveri, viene offerto in cambio di consensi.
Il Collectif contre l’islamophobie en France, sciolto nel 2020, è risorto come Collectif contre l’islamophobie en Europe.
Urge un intervento immediato. L’Austria è oggi l’unico Paese europeo, che ha messo al bando i Fratelli musulmani. La Svezia ha annunciato una mappatura del fenomeno.
La Francia ci sta pensando. Il rapporto choc da poco diffuso però parla chiaro, già nel titolo «Fratelli Musulmani e islamismo politico in Francia».
Il processo di islamizzazione è una realtà e rappresenta una «minaccia alla coesione nazionale». Il presidente Macron ha convocato il Consiglio di difesa, parlando di «fatti gravi».
Coraggio, non c’è tempo da perdere! L’islam avanza!