Vergogna! Niente Dante a scuola in nome dell’Islam

Vergogna! Niente Dante a scuola in nome dell’Islam

“Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura… che la via era smarrita.”

Ebbene, noi siamo in quella selva di cui parla Dante. E sembra proprio che abbiamo smarrito la retta via. Ecco perché dobbiamo combattere per riprenderci l’Italia!

L'episodio di cui ti stiamo per parlare solleva un campanello d'allarme che non possiamo ignorare.

Infatti, due studenti di una scuola media della provincia di Treviso sono stati esentati dallo studio della Divina Commedia, il capolavoro di Dante Alighieri, a causa della sua classificazione come opera a sfondo religioso.

Questa decisione è stata presa in considerazione della fede e degli ideali degli studenti, e la richiesta è stata avanzata dai genitori degli studenti stessi.L’istituto scolastico ha accolto la richiesta e ha proposto l’opera di Giovanni Boccaccio come alternativa.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il professore di italiano, prima di iniziare a trattare la Divina Commedia come parte del programma scolastico, ha chiesto alle famiglie degli studenti, che erano già stati esentati dall’ora di religione, l’autorizzazione a trattare l’opera letteraria, pilastro della cultura italiana.

A causa della presenza di Inferno, Purgatorio e Paradiso, e del rischio che la rappresentazione di Maometto potesse risultare offensiva per i praticanti musulmani, i genitori dei due studenti hanno chiesto e ottenuto che i loro figli fossero esentati dallo studio dell’opera.

Appena appresa la notizia, il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara ha deciso l'invio di ispettori all'istituto trevigiano «per verificare come stanno i fatti». «L'esclusione dal programma scolastico di uno dei pilastri della nostra letteratura, per motivi religiosi o culturali, ancora non abbiamo ben capito, è del tutto inammissibile».

Le reazioni nel panorama politico non si sono fatte attendere. «È un'assurdità cancellare Dante. Ma dietro questo si nasconde un problema ancora più grande: l'integralismo» ha dichiarato il presidente veneto, Luca Zaia, mentre il sindaco di Treviso Mario Conte, ha giudicato la scelta «incomprensibile».

Ancora più diretti il leader della Lega, Matteo Salvini «è demenziale non studiare Dante perchè offende qualcuno» e il generale-candidato Roberto Vannacci: «Eccoli quelli che vogliono distruggere la nostra Italia e la nostra identità».

Ma non è la prima volta che il capolavoro dantesco crea tensioni nelle classi con studenti musulmani. Il professor Alberto Pezzè ha spiegato i motivi per cui la Divina Commedia risulta invisa all’Islam. Nel 28esimo canto dell’Inferno, Dante incontra Maometto, considerato un seminatore di discordie, e ciò può urtare la sensibilità dei musulmani.

Il problema dell’incompatibilità dell’opera dantesca con gli studenti musulmani ha portato a conseguenze ancora più estreme in Europa: in Olanda e Belgio, la Divina Commedia è stata addirittura ritradotta per non risultare offensiva verso l’Islam.

L’associazione islamica Gherush92 ha chiesto di proibire l’insegnamento della Divina Commedia in Italia, definendola ‘Islamofoba’ e il suo insegnamento ‘discriminatorio e offensivo verso sodomiti e islamici’.

Il caso dell'espulsione di Dante dalle scuole non è solo un attacco alla nostra letteratura, ma un attacco al cuore stesso dell'Italia. Non possiamo permettere che il nostro patrimonio venga calpestato in nome di una tolleranza mal interpretata.

È tempo di agire, di alzare la voce, di riprenderci l'Italia con coraggio e determinazione. Noi non possiamo permettere che l'immigrazione islamica incontrollata continui a minacciare la nostra società, i nostri valori, la nostra sicurezza.

La scuola deve tornare ad essere un baluardo della nostra cultura, non un luogo dove si piega il capo di fronte a pressioni esterne.

Per questo, ti invitiamo a firmare la petizione indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per chiedergli di intervenire al più presto e porre rimedio a questa resa all’islam. Tacere la gravità di tutto questo significherebbe rendersene complici. E noi non intendiamo farlo!

Tutto questo non è dialogo, non è rispetto, è sottomissione a falsi dei. Sempre di più sono coloro che hanno aperto gli occhi ed hanno capito.

Ma troppi italiani ancora non si rendono conto del pericolo. Anzi, alcuni sono complici se non direttamente responsabili, perché odiano il Cristianesimo, la Chiesa, e tutta la nostra storia.

Di fronte all’ennesimo scempio, è davvero urgente ed assolutamente necessario alzare la voce e dire “basta”!

È il momento giusto per ribadire con forza la nostra identità cristiana, la nostra cultura e le nostre tradizioni. Firma la petizione di Pro Italia Cristiana per fermare l’inesorabile resa all’Islam! Un piccolo gesto per un grande risultato.

Ci contiamo! Uniti, ce la faremo!


Dona