Fermiamo le infiltrazioni Lgbt nella Chiesa!
Ci sentiamo traditi.
Non servono giri di parole. Il documento «Lievito di pace e di speranza», presentato come «sintesi del cammino sinodale» in Italia, contiene elementi non consoni al Magistero della Chiesa. E, come tale, è irricevibile ed inaccettabile.
Il Catechismo raccomanda «rispetto, compassione, delicatezza» verso le persone con tendenze omosessuali (n. 2358). Chiede quindi di accoglierle, evitando «ogni marchio di ingiusta discriminazione».
Ma presenta anche le relazioni omosessuali come «gravi depravazioni» ed «atti intrinsecamente disordinati» (n. 2357). Dice chiaramente che «sono contrari alla legge naturale» ed «in nessun caso possono essere approvati», indicando la via della «castità», «padronanza di sé» e «preghiera» (n. 2359).
Mai il Catechismo si è sognato di chiedere «il riconoscimento delle persone omoaffettive e transgender», come fa la sintesi del cammino sinodale al paragrafo «La cura delle relazioni».
Tanto meno ha mai chiesto che «la Cei sostenga le Giornate contro l’omofobia e transfobia», che, tradotte dall’ecclesialese, sono poi i cosiddetti “Pride”.
Tutto ciò va contro la Sacra Scrittura, il Magistero e la Tradizione.
Non conta nulla che il documento sia stato approvato con 781 voti favorevoli su 809 in una consultazione di fedeli, che non è formalmente un Sinodo, né un pronunciamento della Cei.
E troviamo presuntuoso anche il tentativo di mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato Nazionale del cammino sinodale, di scaricare ogni colpa sulle «fuorvianti ricostruzioni» dei media.
L’adesione piena ed incondizionata alle istanze Lgbt da parte della “sintesi” recepisce altri passaggi imbarazzanti del testo, di stampo più “hegeliano” che cattolico.
Così suonano, ad esempio, la definizione di “sinodalità” e la concezione di Spirito Santo, proposte nel documento, qualificabili come una mera rilettura dialettica della storia.
Il tutto aggravato dalle estemporanee uscite di alcuni Vescovi in piena contraddizione con la morale cattolica, come nel caso del vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino.
In una recente intervista, egli ha rivendicato alle persone Lgbtq+ il «diritto» di «essere amate e di amare, anche a livello sessuale». Il che si oppone apertamente al Catechismo sopra citato.
Diciamo basta! Non possiamo più accettare che nella Chiesa cattolica trovino diritto di cittadinanza questi errori, che si accetti ciò che contrasta con Bibbia, Magistero e Tradizione!
Per questo ti chiediamo di firmare la petizione promossa da Pro Italia Cristiana.
È indirizzata a tutti i Vescovi italiani, affinché affermino la vera Dottrina cattolica e non appoggino il peccato! Questo soprattutto su temi come l’omosessualità, ma non solo.
Perché tale petizione abbia sempre più forza, però, è necessario appoggiarla con una vasta campagna di sensibilizzazione.
Dobbiamo spiegare alla gente come stiano realmente le cose, quale sia la posta in gioco e chiedere a tutti di unirsi a noi, di dare forza alla nostra protesta e di ribadire la vera Fede!
Per questo, però, abbiamo bisogno del tuo aiuto: i social ci consentono di raggiungere tanti in poco tempo, ma hanno un costo, che da soli non riusciremmo a sostenere.
È molto importante, anche perché il documento «Lievito di pace e di speranza» non esprime affatto, né intercetta il sentire dei fedeli cattolici e nemmeno il consenso del popolo di Dio.
Al di là di arbitrarie pretese, è soltanto il frutto di una sparuta minoranza, che pretende di parlare a nome di tutti, senza averne né l’autorità, né il diritto.
I cattolici, quelli veri e concreti, che pregano e vanno a Messa, non hanno mai delegato nessuno a rappresentarli, tanto meno in questo modo!
Troviamo oltre modo significativo, invece, il fatto che la “sintesi” del cammino sinodale sia stata votata proprio lo stesso giorno dell’imponente pellegrinaggio Summorum Pontificum, pellegrinaggio al quale, secondo il vaticanista Edward Pentin, avrebbero partecipato almeno 5.000 fedeli.
Da una parte un manipolo di ignoti confezionava errori e perfino eresie, dall’altra una folla di cattolici partecipava alla S. Messa antica, celebrata dal card. Leo Burke nella Basilica di San Pietro.
Dove stia la Chiesa di Cristo appare evidente! Nel primo caso, come qualcuno ha notato, “il Verbo si è fatto carta”, nel secondo caso il Verbo si è fatto carne (Gv 1, 14).
Ora quel documento di sintesi dovrà essere votato dall’Assemblea Generale della Cei a metà novembre e già due Vescovi hanno espresso parere contrario.
Si tratta di mons. Giovanni Paccosi, alla guida della Diocesi di San Miniato, e di mons. Antonio Suetta, alla guida della Diocesi di Sanremo e Ventimiglia.
Ma molti altri prelati potrebbero muovere rilievi e critiche, richiedendo modifiche di alcune parti del testo, specie di quelle che pretendono di ridisegnare la morale sessuale.
C’è chi pretende di cambiare il Catechismo e di andare contro la Sacra Scrittura. Fermiamoli!
È una battaglia per la nostra Fede!