
Moschee abusive: Sardone smaschera l’inganno nel cuore della Brianza
L’Italia è sotto attacco silenzioso.
Sta avanzando una forma subdola di islamismo che, approfittando di zone grigie normative e controlli insufficienti, si insinua nei nostri quartieri attraverso moschee abusive travestite da centri culturali e sportivi.
Luoghi che sulla carta insegnerebbero lingua araba o offrirebbero attività ginniche, ma che nella realtà si trasformano in spazi di culto fuori controllo, frequentati da decine di persone a orari sospetti e in violazione delle regole urbanistiche e di sicurezza.
È quanto accade a Carnate, in Brianza, dove un ex supermercato sotto i portici di una palazzina residenziale è stato trasformato in un presunto "centro culturale e sportivo".
Peccato che i residenti da mesi segnalino un via vai continuo, soprattutto alle prime luci dell’alba, con preghiere e assembramenti che disturbano la quiete e fanno temere per la sicurezza del quartiere.
Una testimonianza concreta parla chiaro: “Alle 4.30 del mattino sento entrare persone nei locali e cominciano a pregare. Questo non è uno spazio per attività culturali, ma una vera e propria moschea”, ha raccontato un inquilino, esasperato.
A fronte di questo scenario inquietante, Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, ha deciso di agire. Accompagnata dal consigliere regionale Alessandro Corbetta e da diversi esponenti locali del Carroccio, ha effettuato una visita a sorpresa al centro di via Dante.
La sua è stata una presa di posizione netta, senza ambiguità: verificare cosa accade realmente dietro quelle serrande abbassate e denunciare con forza ogni forma di abusivismo religioso.
Nel video diffuso sui social, Sardone incalza il referente del centro chiedendogli esplicitamente: “È lei l’imam? Qui si prega? Questo è un luogo di culto, non un centro culturale.”
Il responsabile ha negato, parlando di attività sportive e corsi di arabo. Ma lo stesso ha ammesso: “Quando siamo in gruppo, può capitare che si preghi”, confermando di fatto l’uso improprio della struttura.
La verità deve emergere! Per questo, stiamo portando avanti una grande campagna di sensibilizzazione online, tramite Facebook, per far conoscere a sempre più italiani cosa sta accadendo davvero nei nostri quartieri.
Fai la tua libera donazione e aiutaci a fare luce su ciò che conta davvero! Solo insieme possiamo contrastare il silenzioso avanzare di un fenomeno pericoloso e troppo spesso ignorato.
Ma c'è di più! Sardone ha denunciato anche l’opacità nei finanziamenti: “Come è stato acquistato quell’immobile? Da chi arrivano i fondi?”.
È una domanda legittima, se si considera che in assenza di regole chiare, questi luoghi rischiano di diventare terreno fertile per la diffusione di propaganda radicale.
Per questo, la Lega ha presentato un’interrogazione in Regione chiedendo maggiori controlli su:
- Origine dei finanziamenti;
- Autenticità delle destinazioni d’uso;
- Registro obbligatorio degli imam;
- Prediche in lingua italiana;
- Trasparenza su chi frequenta questi centri.
“Immaginate se un cittadino italiano comprasse un locale e lo usasse in modo diverso dalla destinazione d’uso. Sarebbe chiuso in due giorni. Qui, invece, si tollera l’irregolarità”, ha denunciato con forza Sardone.
E la conclusione è categorica: “Fino a quando non ci sarà un’intesa con lo Stato, non un solo centimetro dovrà essere concesso alla comunità islamica. Basta tolleranza verso chi elude la legge e mina la convivenza civile.”
Questa battaglia non è contro la fede, ma a difesa della legalità, della trasparenza e della sicurezza dei cittadini.
Non possiamo permettere che, in nome di una falsa integrazione, si chiuda un occhio su abusi e irregolarità che mettono in pericolo la nostra società.
Per contrastare l’abusivismo religioso, smascherare chi opera nell’ombra e difendere i nostri quartieri, serve il contributo concreto di tutti i cittadini che credono nella legalità e nella sicurezza.
Per questo, aiutaci a potenziare la nostra campagna di informazione sui social. La tua donazione è un atto di partecipazione. È dire: "Io non ci sto. L’Italia va difesa"!
Ora è il momento di alzare la voce e combattere, prima che sia troppo tardi.